Al momento stai visualizzando La scuola digitale aiuta veramente i figli?

La scuola digitale aiuta veramente i figli?

  • Autore dell'articolo:
  • Categoria dell'articolo:Blog
  • Commenti dell'articolo:0 commenti

Nella società di oggi, la tecnologia è entrata profondamente nelle scuole come nelle famiglie. I ragazzi trascorrono a casa molte ore davanti al computer per studio o per divertimento e, successivamente, passano al cellulare per aggiornare il loro profilo o altro. I genitori, sottovalutando tale fenomeno, gioiscono appassionati, in quanto ormai sanno esattamente a che ora i ragazzi entrano a scuola, grazie alla tessera che gli stessi adagiano all’ingresso sul lettore elettronico e se i “propri” figli, in quel determinato giorno, hanno frequentato o “marinato” la scuola.

Nel momento in cui i ragazzi vengono interrogati dal professore, il quale assegna loro, ovviamente, una votazione, nel medesimo istante i genitori a casa sono a conoscenza dell’esito. Lo stesso discorso vale per compiti in classe, prove, esercizi di gruppo, ecc…!

Sul piano della fiducia, come percepiscono i figli questi eventi? Inoltre, molti lavori, nella maggior parte dei casi, vengono svolti su lavagne digitali e alcune verifiche vengono eseguite direttamente sui telefonini. Che fine fanno l’estro, la manualità e la creatività dei ragazzi? Che fine fanno l’entusiasmo di comunicare un voto durante l’ora della cena e la voglia di confrontarsi sulle sfide affrontate a scuola nella giornata? Tutto si affievolisce e piano piano si atrofizza. L’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che il tempo di esposizione a fonti tecnologiche come computer, videogiochi, telefonini, ecc…, debba essere inferiore alle due ore giornaliere affinché si evitino danni al sistema nervoso. Allo stesso modo si è consapevoli di come la tecnologia abbia apportato notevoli benefici al genere umano! La soluzione?

Fate incontrare queste due grandi realtà e lasciate che gli strumenti tecnologici vengano usati per il tempo indicato sopra, sia per scopi didattici sia per attimi di svago. A riguardo, inoltre, se lo ritenete opportuno, confrontatevi con gli insegnanti per trovare un punto d’incontro. Contestualmente: sporcarsi le mani con dei colori, osservare un quadro e percepire forti emozioni, ascoltare musica, praticare sport, confrontarsi con i propri genitori, effettuare passeggiate all’aperto, saranno momenti unici di crescita e tracceranno il percorso di uomini
e donne liberi!

N.B. Tali idee rispecchiano semplicemente il pensiero dei grandi luminari della psicologia infantile e sono le stesse che io ho applicato nel mio cammino. Per qualsiasi dubbio,
rivolgetevi ad un medico esperto.

Lascia un commento