Tutti i ragazzi troveranno la strada con l’approvazione…

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Una su tutte, la storia di Manoel Francisco Do Santos che alla fine degli anni 50 giocava nelle giovanili di Pau Grande. I suoi compagni si facevano beffa di lui in ogni occasione. Giocare con la spina dorsale deformata, con lo sbilanciamento del bacino, con le ginocchia praticamente inutilizzabili e soprattutto con sei centimetri di differenza in lunghezza tra le gambe, fu massacrante e doloroso, più di quanto le parole dei suoi compagni potevano fare. Tutto questo, inoltre, rendeva i suoi movimenti poco aggraziati; anche semplicemente correre, in quelle condizioni, era umanamente e scientificamente poco probabile. Qualunque persona, nelle condizioni descritte, nemmeno muoverebbe un passo senza essere spinta da una forte motivazione. Manoel dichiarò che le offese ricevute gli procurarono talmente tanta rabbia che in campo, pensandoci, correva molto più forte. Anzi, a suo modo, a causa della malformazione, saltellando e saltellando, fino a volare su quella fascia, raggiunse un traguardo che nemmeno poteva essere solo pensato: la conquista di due titoli mondiali con la sua nazionale, il Brasile. Esattamente nel 1958 in Svezia e nel 1962 in Cile. Tutti lo ricorderemo per il suo grande carattere, la statura minuta, il ruolo che con molta fatica svolgeva ed il soprannome, che una delle sorelle gli attribuì: “Garrincha”.

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